Aprile 19, 2024
11 °C Roma, IT

Percorso editoriale di Brand Journalism

Ultimissime
Salone del Mobile 2024: Giorgio Armani presenta “Echi dal mondo” Salone del Mobile Milano 2024: gli eventi da non perdere Justme Milano: inaugurata la summer season. Aperta la terrazza estiva con la salita su Torre Branca La prima edizione di Fashionality: il workshop in cui l’immagine diventa strumento efficace dell’identità personale L’eccellenza italiana promossa dai giovani: a Milano debutta il Festival del Made in Italy. L’artigianato riparte dalle nuove generazioni Lusso Gentile: un progetto che punta a una rivoluzione culturale. Intervista a Gianluca Borgna, dal Grand Hotel Alassio Milano Fashion Week tra consuetudine e riforma. Valore allo streetstyle: la nostra Fotogallery Milano Fashion Week: un’edizione genderless e cosmopolita. Il nostro fotoreportage Armani Silos: la nuova mostra targata Aldo Fallai per Giorgio Armani Il mondo 2xMuse: a Vercelli il second hand è lusso, arte e community Solution Journalism Network: il “giornalismo delle soluzioni” compie dieci anni Milano, attenti alle strade: ci sono cinque euro da raccogliere. La nuova campagna di street marketing targata Gimme5 Mercato delle case a Milano: “L’agente immobiliare deve essere onesto e trasparente” Giardino zen: un angolo di pace tra le mura di casa Nasce People&Tourism, il magazine sull’ospitalità Mal di testa: i consigli dell’osteopata per combatterlo La Sicilia è servita: la cucina di Giusina su Food Network Storie e valori attraverso capi e accessori: Erika Bijoux and More, dove il quotidiano si fa leggerezza e autenticità

Benessere, sostenibilità, cambiamento: le possibilità della consulenza d’immagine

Anche quando crediamo di averlo fatto casualmente, in realtà c’è sempre una ragione dietro. Inconscia, inconsapevole. Che parla di noi più di quanto possiamo immaginare. Scegliere cosa indossare per andare al lavoro, per partecipare a una festa o anche per una giornata di relax in casa significa mandare dei messaggi sulla nostra personalità, sul nostro umore, sui nostri desideri. E, soprattutto, significa darsi (o meno) valore. Anche senza rendercene conto.

«Capire quali sono gli abiti che ci stanno meglio addosso non è solo una questione estetica, tantomeno superficiale: significa darsi l’opportunità di esprimere la propria personalità e mostrare ciò che siamo davvero, andando così a migliorare sia l’immagine che le persone hanno di noi sia l’idea che abbiamo di noi stessi» spiega Lavinia De Naro Papa, consulente d’immagine.

Perché è così importante essere consapevoli dei propri abiti
«Le motivazioni che mi piace dare, almeno in prima battuta, sono principalmente due: la prima è che diventare consapevoli degli abiti che indossiamo e dei colori che scegliamo significa innanzitutto scoprire parti di sé che probabilmente prima non si conoscevano. E significa, quindi, metterle a disposizione anche dell’altro, mostrandogli chi siamo. Spesso, infatti, ci nascondiamo senza rendercene conto: dentro a vestiti molto larghi o utilizzando solo il nero. Non è un problema se scegliamo determinati abiti perché ci piacciono e perché ci fanno sentire a nostro agio, ma è fondamentale chiedersi perché li stiamo utilizzando: siamo sicuri che sia perché ci piacciono e non perché sono appesi nella nostra zona di comfort? La seconda motivazione è che sapere cosa indossare ci fa risparmiare tempo e denaro».
Lavinia è consulente d’immagine, personal shopper ed esperta in armocromia, di cui ultimamente si sente tanto parlare. Nonostante ciò, però, c’è ancora molta disinformazione in materia, «soprattutto perché vi sono ancora tanti pregiudizi al riguardo. Si crede che quella della consulente d’immagine sia una professione superficiale e frivola, in realtà una consulente aiuta numerose persone a stare meglio con sé stesse. E stare bene con sé stessi è il primo e fondamentale passo per star bene in tutti gli ambiti della nostra vita. Questo può succedere grazie a un “cambio d’abito”? Assolutamente. L’immagine che abbiamo di noi stessi ci fa comportare in un determinato modo e quei comportamenti, ovviamente, influenza ciò che succede nella nostra vita».

Armocromia: cos’è
L’analisi del colore, altresì detta armocromia, è un sistema creato da Johanness Itten -artista e docente- nei primi anni del ‘900: Itten scrisse, nel 1961, il libro “L’arte del colore”, in cui esponeva una determinata teoria dei colori che tiene conto di due caratteristiche, la temperatura e il valore.
Basti pensare a quando ci rendiamo conto che un rossetto sta bene sul viso della nostra amica, mentre sul nostro volto sembra spegnere la nostra luce. Dopo le teorie esposte da Itten, infatti, sono nate tutte quelle formazioni che oggi gli esperti utilizzano nella consulenza: tra queste, lo studio e l’applicazione delle cosiddette “stagioni” (si è “estate” o “autunno” in base a determinate caratteristiche fisiche e non solo), teoria che va sviluppandosi dagli anni ’70 fino ad oggi, che trova spazio per essere sempre più perfezionata.
«Ognuno di noi ha colori naturali che determinano il nostro sottotono, i contrasti, le intensità. E, così, si scopre quali colori, indossandoli, ci valorizzano. Non solo: personalmente mi piace molto legare l’armocromia anche all’energia: i sette chakra, ad esempio, hanno ognuno un determinato colore. Come consulente studio molto anche le materie olistiche per far sì che aiutare le mie clienti con il loro rapporto con i colori possa aiutarle a sbloccare le parti di sé più profonde. Ecco perché non si tratta di un lavoro di superficie, anzi».

Acquista e vesti… consapevolmente
Come dicevamo, Lavinia ci spiega che “sapere cosa indossare ci aiuta a risparmiare tempo e denaro”. Cosa significa questo?
«Senza sapere cosa ci sta bene addosso, rischiamo di comprare centinaia di abiti pur di trovare quello che ci soddisfa. Questo è un atteggiamento poco economico e poco sostenibile. Inoltre, avere tantissimi abiti appesi nell’armadio ci manda ancor più in confusione quando dobbiamo scegliere cosa mettere: è il classico caso in cui abbiamo davanti un sacco di vestiti ma ci sembra di “non avere nulla da mettere”. La verità è che non abbiamo nulla da mettere che ci faccia sentire bene! E, in questo caso, perdiamo tantissimo tempo davanti all’armadio o davanti allo specchio, mettendoci il triplo del tempo a prepararci. Non solo: ulteriore tempo risparmiato, grazie a chi, come me, è Personal Shopper, è quello nell’acquisto degli abiti. Non tutti, infatti, amano fare shopping e in questo il Personal Shopper viene utile: dopo una consulenza su quali vestiti sarebbero perfetti sul tuo corpo e per la tua personalità, il Personal Shopper può fare acquist al posto tuo, anche grazie alle relazioni che ha costruito con i negozi».
Il dettaglio più importante, di una consulenza immagine, è però uno: «Il rispetto verso sé stessi. Imparare a indossare gli abiti giusti non significa diventare qualcun altro. Anzi: significa tirare fuori il proprio potenziale, quello che magari fino ad ora non siamo riusciti a riconoscere».

Previous Article

Mal di testa: i consigli dell’osteopata per combatterlo

Next Article

Sotto l’ombrellone? Ripetizioni di matematica

You might be interested in …

La prima edizione di Fashionality: il workshop in cui l’immagine diventa strumento efficace dell’identità personale

Un cambio di prospettiva, nuove riflessioni da fare, voglia di cambiamento: questi sono solo alcuni dei feedback che i partecipanti alla prima edizione di “Fashionality” hanno lasciato dopo il workshop. Evento organizzato dalla Brainding e […]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.