3mila negozi, un fatturato di oltre 500 milioni di euro e 11 mila posti di lavoro: i dati sul business della cannabis light in Italia
Con un emendamento al ddl sicurezza, il governo italiano dà uno stop alla lavorazione e alla vendita della cannabis light. La misura ha sollevato molte critiche soprattutto per quanto riguarda i danni all’industria della cannabis, che negli ultimi anni aveva assunto dimensioni sempre più crescenti. Questa nuova regolamentazione (inserita in un emendamento al del Sicurezza recentemente approvato dalle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia della Camera) equipara la cannabis light alla cannabis tradizionale, rendendo illegali entrambe. Non è stata approvata, invece, la proposta della Lega per vietare l’immagine della pianta di canapa ai fini pubblicitari.
Cannabis light: i numeri del business del prodotto
Fino ad ora la legislazione italiana consente la coltivazione di canapa per scopi industriali purché il contenuto di The non superi lo 0,2 per cento. La nuova normativa, invece, vieta totalmente il commercio di tutti i prodotti contenenti sostanze derivate dalla pianta di canapa. Stop anche alla lavorazione ed esportazione di foglie, infiorescenze, resine, oli e tutto ciò che contiene sostanze tratte dalla pianta.
Cosa significa, questo, per il mondo dell’impresa italiana? Sebbene rappresenti ancora una piccola parte del PIL, il settore della cannabis light contribuisce in modo significativo all’economia agricola e al commercio al dettaglio.
La nuova normativa colpirà diversi ambiti, anche quello relativo alla cosmesi e all’erboristeria, settori in cui la cannabis viene utilizzata per integratori o creme. La stangata più grande, ovviamente, la avvertiranno i negozi specializzati nella vendita di prodotti a base di cannabis light. Sarà un impatto economico decisivo: il fatturato annuo derivato dalla lavorazione di cannabis light, da parte di circa 800 aziende, è di circa 500 milioni di euro e coinvolge 11mila lavoratori. Secondo le stime più recenti (aggiornate al 2023) si contano tra i 2mila e i 3mila negozi specializzati in canapa light su tutto il territorio nazionale. A questi si aggiungono numerosi e-commerce che offrono questi prodotti online.
In Italia, il mercato della canapa light ha visto una rapida crescita a partire dal 2017, grazie alla legge 242/2016 che ha legalizzato la coltivazione e la vendita di canapa per usi diversi da quelli farmacologici. Le regioni con il maggior numero di negozi includono Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna, e Toscana.
Il prodotto coltivato in Italia ha, fino ad ora, rappresentato una grande fetta del Made in Italy ed essendo un prodotto di alta qualità è sempre stato molto richiesto anche all’estero con esportazioni in Germania, Belgio, Olanda e Francia.