«Il vino è un prodotto “pop”, legato alla terra. Negli ultimi anni è nata questa strana concezione che sia, invece, un bene di lusso: a noi piace continuare a pensare che sia un mezzo per comunicare una filosofia di vita. Della nostra ne è testimone il nostro lavoro».
Daniele Balocco ci racconta il vino. E ci racconta le esperienze che possiamo fare attraverso esso; esperienze che vanno ben oltre il semplice accompagnamento dei pasti o dei nostri momenti quotidiani, poiché quelli che ci mostra sono veri e propri momenti di vita con i quali riavvicinarci a “Madre Terra”, come lui la definisce, alla natura, a quell’esigenza di tornare all’origine che avvertiamo spesso inconsapevolmente e di cui ci rendiamo conto solo toccandola con mano.
Scoprire e apprezzare la diversità
Bes è una piccola parola che dice grandi cose. È, innanzitutto, il nome dell’azienda agricola che Daniele rappresenta e con la quale, in questa intervista che abbiamo voluto fargli, ci fa immergere nel mondo vinicolo con un racconto fatto di storie e di esperienze. Un nome, Bes, che rappresenta anche i fondatori dell’impresa stessa (i cui cognomi sono Balocco e Scheda) e che loro hanno trasformato nell’acronimo Bere e Sognare, un binomio che di per sé già dice tutto. Ma non solo: perché tra le “fonti ispiranti” in merito alla nascita di questa azienda, c’è il piccolo Federico, uno dei loro figli, per il quale la parola Bes significa Bisogni Educativi Speciali.
«Tra i nostri valori c’è quello della diversità, che per noi rappresenta opportunità, scoperta, evoluzione, crescita, stupore. Nella vita come nel vino: è nostro desiderio creare una cultura attraverso la nostra esperienza professionale, che vada ad abbracciare quel target di persone che hanno l’ambizione di andare oltre il semplice prodotto commerciale. Noi ci rivolgiamo a quei consumatori che abbiano voglia di scoprire a apprezzare la diversità; una diversità che noi non inquineremo mai, pur non essendo sempre semplice rimanere fermi dinanzi ai dettami del business e dei tempi che corrono veloci. Siamo certi della necessità di tornare a scoprire, e così amare, Madre Terra, che noi ci impegniamo fedelmente a rispettare e raccontare attraverso i nostri vini».
Godere del piacere: vino, cibo e immersione nella bellezza
Daniele ci parla di “vino naturale”, un termine che necessita ancora di essere spiegato, narrato: «Per noi è fondamentale garantire il rispetto delle vigne, favorire le biodiversità, assicurare alle persone un calice “pulito”. Non solo: andiamo in cerca anche di prodotti alimentari del territorio, creati da quelle aziende che lavorano con la nostra stessa filosofia di vita».
Quando l’azienda agricola Bes parla di prodotti alimentari lo fa perché, questi, sono parte delle esperienze a cui il team dà vita: degustazioni, tour nelle vigne, scoperte di luoghi in cui assaporare, respirare, assaggiare. Vini, cibi buoni.
«Sentiamo spesso, soprattutto ultimamente, parlare di sostenibilità e di tematiche legate al rispetto degli animali, ma non è semplice imbattersi in aziende che abbiano effettivamente questi valori: lo capisco, perché le regole del gioco non sono sempre semplici, ma noi ne abbiamo fatto una scelta che intendiamo portare avanti accompagnandoci a quei partner e a quei consumatori che hanno imparato e conoscerci e che vogliono portare avanti lo stesso messaggio».
Una filosofia di vita che non rimane solo teoria e che si trasporta nelle esperienze pratiche proposte, che -oltre a vino e buon cibo- passano anche attraverso la bellezza: «Una delle ragioni per cui partecipare ai nostri incontri? Per godere di una totale immersione nella natura che fa da cornice al nostro posticino». L’azienda agricola Bes si trova a Treville, nel Monferrato, una delle zone più suggestive del Piemonte: «Parliamo di 9,5 ettari di terreno, di cui 6 vitati. Il terreno sul quale nascono i nostri vigneti prende origine da sedimenti marini. Un terroir calcareo, argilloso, alcalino e povero di nutrimenti, che conferisce ai nostri vini delle piacevoli note fruttate e dalla spiccata mineralità. Siamo orgogliosi di muoverci su questa terra – aggiunge Daniele –: è proprio attraverso questo posto che comunichiamo la nostra idea di stare al mondo».
Vini e abbinamenti: consigli su quali scegliere
Impossibile esimersi dal chiedere a Daniele quali vini ci suggerisce per la prossima stagione e per i nostri momenti conviviali (o di piacevole compagnia di noi stessi); ecco cosa ci consiglia:
- Grignolino
«È il diamante del nostro territorio. Elegante come un Pinot Nero, si tratta di un vino con un carattere ben definito e con un’austerità che ci ricorda il Nebbiolo». Il nostro consiglio è quello di abbinarlo a formaggi poco stagionati, possibilmente piemontesi. - Barbera
«Un vino poliedrico, buono con tutto. È il vino per tutti e adatto ai nostri pasti quotidiani, ma non per questo da sottovalutare: perché se fatto bene, è tutt’altro che ordinario». Noi vi suggeriamo di non farvelo mancare quando, la domenica, portate in tavola la pasta al forno. - Freisa
«Si tratta di un vino autoctono, con un tannino importante e ricco di storia, che ci regala un intenso profumo di violetta, di campagna e di note fruttate». Siamo sicuri che lo amerete accompagnato a del vitello tonnato. - Syrah
«Io lo definisco un vino… “piacione”. Molto corposo, ha conquistato il mondo. È sontuoso, di buon corpo, molto espressivo. Noi lo amiamo particolarmente». Gli esperti consigliano di consumarlo insieme a della carne di agnello.
comunicazione commerciale
tutti i diritti sono riservati ©