Mentre la sua nonna preparava lo zuccotto toscano, lui la guardava affascinato. La guardava sempre, quando era ai fornelli. Era appena un bambino, ma aveva già capito che i dolci erano un affare di famiglia. È con gli stessi occhi con cui lui guardava la sua nonna che oggi viene guardato da bambini e adulti Damiano Carrara – pasticcere, imprenditore, conduttore televisivo e autore di diversi libri -, volto amato dai telespettatori di Real Time, dove è giudice di Bake Off Italia e per il programma Cake Star, e dalle migliaia di followers che ogni giorno lo seguono sui suoi canali Social.
«Resto, prima di tutto, un pasticciere: sono molto grato per tutte le opportunità che la televisione dà, ma prima degli ascolti, dei followers, viene la cura dei miei negozi e della Carrara Pastries, ai quali mi dedico giorno e notte con il supporto della mia famiglia e del mio team. Il mio prossimo obiettivo è aprire entro la fine del 2020 il terzo locale, a Pasadena (California, ndr); ho anche gettato le basi per aprire la mia prima pasticceria in Italia, a Lucca. Sarà un atelier – specifica Damiano –, infatti lo chiamerò Atelier Carrara. Era da tempo che sognavo di far assaggiare i miei dolci agli italiani».
Un’internazionalità, la sua, che deriva dal suo sapersi muovere nel mondo come un vero cosmopolita: un valore aggiunto che lo ha portato ad acquisire segreti e tecniche di ogni Paese e che probabilmente ha reso la sua pasticceria così unica, così amata. «Appena arrivai a Los Angeles, trovati lavoro come Bartender al “Cafè Firenze”: in quel locale ho imparato che in America amano tutto ciò che è italiano e nonostante ci fossero molti locali che proponevano piatti italiani, mi accorsi che non c’erano invece pasticcerie capaci di far conoscere le nostre dolci tradizioni. Non esisteva la pasticceria italiana, quella della tradizione, delle domeniche in famiglia con i pasticcini. Da lì, l’idea: mi confronto con mio fratello Massimiliano, che mi ha insegnato il mestiere, e insieme abbiamo iniziato il percorso per realizzare il sogno di portare in America il vero gusto dei dolci italiani. Il tutto mescolato, ovviamente, alla mia personalità: la mia idea di pasticceria unisce le ricette tradizionali ai dettagli moderni, all’interno di locali in cui le persone possono sentirsi a casa. Con grande fatica e sacrifici ci sono riusciti: abbiamo avuto anche clienti conosciuti, come le Kardashian e Britney Spears».

La Vision di Damiano, insomma, è sempre stata legata al mondo della pasticceria e non è stato il suo approdo in televisione ad avergli fatto cambiare idea, progetti: «La televisione ha sicuramente dato un’accelerata alla mia carriera: successe già in America, dove ho partecipato ad alcuni programmi su Food Network Usa, così come è accaduto in Italia dopo la prima edizione di Bake Off, alla quale sono susseguiti altri programmi e la pubblicazione dei libri, tra cui l’ultimo uscito “Un po’ più dolce – Viaggio nella mia pasticceria”, che è il mio primo libro di pasticceria tutto in italiano, con ricette di base e alcuni dei miei dolci preferiti, legati a ricordi o esperienze. La mia Vision non è cambiata con la televisione – conferma Damiano –, sono riuscito a realizzare tutti i miei obiettivi professionali e ce ne sono tanti atri che vorrei raggiungere in futuro.
Da qui a dieci anni vorrei ampliare sempre di più il mio marchio e puntare molto sul Web, sfruttando le nuove piattaforme per poter far assaggiare a tutti i miei dolci. E non è detto che non stia già lavorando per riuscirci».
Dire che Damiano lo conoscono tutti è riduttivo, per quanto corretto. È più giusto dire che Damiano lo amano tutti. Si potrebbe dire che sia un personaggio che mette d’accordo tutti, ma anche questo non è propriamente giusto. Perché Damiano non è un “personaggio”: in televisione è la stessa persona che si può conoscere nella sua sfera privata. «La mia caratteristica di cui vado più orgoglioso è il mio essere sincero: a Bake Off, così come in Fuori Menù, correggo sempre i concorrenti che sbagliano, ovviamente non per il gusto di criticare, bensì per permettere loro di non rifare lo stesso errore la volta successiva. Non uso troppi giri di parole, sono diretto, non riesco a fingere: credo che questo il pubblico lo apprezzi. Sono così anche lontano dalle telecamere, nella gestione dei miei locali: non nascondo mai le mie opinioni, parlo chiaro con il mio staff. Non credo in chi è “costruito”, così come invece credo molto nell’impegno, nel lavorare sodo, nel rimboccarsi le maniche: penso sia l’unico modo per raggiungere i propri obiettivi. Sono felice di aver trasmesso questa mia filosofia di vita a chi mi segue: in tanti mi scrivono chiedendomi suggerimenti per ricette oppure perché sono aspiranti pasticceri in cerca di consigli».
Un modello da seguire, insomma, per chi sogna di seguire le sue orme: «I consigli che do a chi vuole diventare pasticcere sono molto semplici: come dicevo, bisogna lavorare sodo. Svegliarsi presto la mattina, per preparare i dolci da vendere nel corso della giornata. Rimanere in negozio anche dopo la chiusura, per prepararsi al giorno successivo. Un errore da non commettere è quello di perdere l’umiltà: bisogna essere sicuri di sé e delle proprie capacità, credere nei propri progetti, ma sempre con diligenza e con la consapevolezza che ci si può sempre migliorare. Io stesso, ancora oggi, quando preparo un dolce e noto che è venuto bene, penso già a come migliorarlo. Infine bisogna essere sempre aggiornati e curiosi per scoprire nuovi sapori e combinazioni. Insomma – conclude Damiano – bisogna essere come il mondo della cucina: sempre in evoluzione».