Sono messaggi importanti quelli che fuoriescono dalla Settimana della Moda conclusasi il 26 febbraio; le passerelle e le esposizioni si confermano uno strumento per esprimere concetti, rinnovate Mission, raffinate riflessioni sociali. È stata una Fashion Week imponente e ricca di significato quella che ha letteralmente invaso non solo le location di Milano in cui si sono svolti gli eventi, ma anche e soprattutto le strade del capoluogo lombardo, dove lo street style si è imposto come il reale protagonista della kermesse. “La vera Fashion Week è qui, fuori dalle sfilate” hanno commentato i fotografi sui marciapiedi affollati di Via Piranesi, dove si stava svolgendo il fashion show di Max Mara.
Di seguito, il racconto di quello che è stata la Settimana della Moda milanese e la consueta fotogallery, dedicata allo street style, del nostro fotografo Alessandro Kerze Man.
Il mondo attraverso gli occhi degli stilisti
Tra le numerose presentazioni a cui siamo stati, Alessandro Enriquez ci ha regalato uno dei messaggi più belli: “La pace ci piace” era lo slogan della sua esposizione, curata all’interno delle mura del meraviglioso Museo Bagatti Valsecchi, tra Via Montenapoleone e Via della Spiga. Uno slogan che capeggiava ovunque e non solo sulle stampe in cui era letteralmente scritta; il senso e la volontà di pace si respirava anche attraverso gli outfit esposti, ricchi di fiori e texture dalla più fantasiosa creazione intellettuale, simboli di un mondo che, tra natura e colore, si rinnova in uno sperato ottimismo.
Parla di terre lontane anche Kiton, che ha portato in scena i toni sabbiosi dei deserti più ventilati, quelli terrosi e quelli scuri delle serate montane, con un gioco luminoso di rosso acceso, capace di raccontare i tramonti più caldi. Filati intrecciati, ricami discreti: uno storytelling che descrive le mani sapienti delle sagge dei villaggi, da cui nascono unici capolavori di manifattura.
Il concetto di femminilità tra consuetudine e riforma
La moda non impone: la moda ispira. Ed è per questo che, anche durante le passerelle della Fashion Week di questo febbraio 2024, la femminilità viene raccontata da diversi punti di vista, con sfumature diverse, con una concezione sempre più attuale e capace di abbracciare non solo nuovi stili e nuove tendenze ma anche rinnovati bisogni sociali del periodo storico in cui questi si inseriscono.
È il caso, ad esempio, di un’antitesi che ne nasce tra due brand storici come Luisa Spagnoli ed Ermanno Scervino; si tratta, però, di un concetto di antitesi moderno, capace non di dividere ma di trovare un equilibrio perfetto nella mescolanza.
È una femminilità perentoria, dipinta con una sfumatura di pacata sensualità, quella di Luisa Spagnoli: dai tailleur in pizzo di lana ai long dress principeschi, il Brand non si risparmia mai, soprattutto sui dettagli, quando è il momento di interpretare la donna nella sua essenza più originaria e originale.
Si esprime nella scelta dei materiali, invece, Ermanno Scervino: quelli più tradizionali maschili, dai gessati alle grisaglie in lana. È un gioco di stili e di proporzioni, che sa raccontare la donna in maniera perfetta ma rinnovata nel desiderio di esprimere la sua energia maschile, in un connubio perfetto di geometrie e colori.
Come ci vestiremo secondo la Fashion Week
La Settimana della Moda di febbraio 2024 ci ha raccontato cosa ne sarà dei nostri outfit per il prossimo autunno/inverno e altri ulteriori consigli e dettagli ce li dà la giornalista, scrittrice ed esperta di moda Maria Corbi: «Il nero impazza su tutte le passerelle, così come il blu notte e il grigio. Colori a cui si sono arresi anche quegli stilisti che non li hanno mai amati troppo. D’altronde, se dobbiamo comprare i nostri capi come fossero un investimento, per tenerceli nell’armadio decenni anche in nome della sostenibilità economica e ambientale, meglio non osare troppo con i colori. E se colore deve essere, allora qualche pennellata di giallo o di rosso, vista anche negli accessori. Ai pantaloni – continua Corbi – possiamo alternare gonne lunghe e strette e le calze pesanti di cachemire da portare con golfoni a metà coscia e giacche over».