I biscotti buoni sfornati dal Carcere minorile di Palermo
Sono biscotti che hanno il sapore dell’inclusione quelli dell’Istituto Penale per i Minorenni di Palermo, piccole produzioni artigianali volte a generare un grande impatto sociale con impegno e orgoglio. L’iniziativa nasce «dal desiderio dell’allora direttore dell’Istituto Penale per i Minorenni Malaspina e del nostro responsabile dell’Istituto Don Calabria di creare una possibilità di lavoro e, quindi, di riscatto per i ragazzi che vivono un periodo della loro vita ristretti all’interno dell’IPM. Abbiamo creduto fortemente che dando loro un’occasione di protagonismo, l’eventualità di costruirsi un futuro concreto, già all’interno del carcere, avremmo costruito qualcosa di grande», racconta Lucia Lauro, della cooperativa sociale Rigenerazioni Onlus e responsabile del progetto “Cotti in Fragranza”.
Non è la prima volta in Italia che il carcere assurge al ruolo di strumento reinseritivo, allontanando i detenuti dalle possibilità di recidive, tant’è che nel 2021 si è tenuto il 2° Festival dell’Economia carceraria. Secondo l’Osservatorio sulla Detenzione Antigone (rapporto 2021), però, solo un terzo della popolazione dietro le sbarre lavora, ragion per cui si evince la necessità di veder aumentare realtà del genere: dove un mix di strategie imprenditoriali mirate ed etica alla base è riuscito a lanciare sul mercato un prodotto efficace.
I “Cotti in Fragranza” vengono sfornati dal 2016 e subito hanno fatto il loro ingresso nelle botteghe equosolidali diffondendosi poi, in poco tempo, su tutto il territorio nazionale, nella grande distribuzione organizzata e anche all’estero in Belgio.
Il fil-rouge di questa impresa civica è la responsabilizzazione del gruppo di lavoro che è coinvolto in tutto il processo produttivo, dai nomi dei prodotti alle strategie di marketing. Alla fine della pena, difatti, ragazzi e ragazze continuano a la- vorare, formandosi costantemente e assumendo sempre più responsabilità. Il loro studio si concentra sulla ricerca delle materie prime di qualità da impiegare sia per i prodotti dolciari che per i piatti del bistrot “Al fresco”: uno spazio nato nel 2019 fuori dal contesto di Malaspina e pronto ad accogliere chi ha espiato la pena detentiva. Non si tratta di un semplice ristorante, ma di un luogo il quale assume una valenza culturale. Quest’anno ha ospitato trenta presentazioni di libri, letture per bimbi ogni settimana, quindici concerti live, sei mostre fotografiche.
Buonicuore, Parrapicca e Coccitacca: tutti prodotti con farina di grano antico siciliano e materie prime made in Sicily d’eccellenza.
«Nella ristorazione abbiamo scelto di entrare a far parte dell’Alleanza dei cuochi Slow Food e infatti utilizziamo numerosi cibi che sono presidi. Anche in carcere aspiriamo alle eccellenze: abbiamo portato avanti un percorso formativo sulla panificazione affiancati dallo chef 3 stelle Michelin Niko Romito – afferma Lucia che racconta di una generazione da “molte risorse e pochi strumenti” e aggiunge – In tanti non hanno studiato e non hanno chiaro cosa vogliono diventare da grandi. Si trovano in contesti abitativi e sociali nei quali perdi la libertà ancor prima di entrare in carcere. Forse, per tale ragione, sono ragazzi ‘affamati’ di sapere, di condivisione, di voglia di dire la propria».
Alcune persone del team sono entrate ormai stabilmente nella cooperativa e, al contempo, c’è chi lavora in una pizzeria a Napoli, in un agriturismo a Caltagirone, in un hotel 4 stelle nelle Marche, sebbene, come sottolineato dalla responsabile, non tutti riescano a cambiare strada. Altri, invece, investono sulla formazione ricevuta. In virtù di ciò, i percorsi sono sempre lunghi e servono al fine di fornire un’esperienza spendibile. Sullo shop online spiccano i panettoni del periodo e una serie di altre bontà da gustare in solitaria oppure da regalare ad amici e parenti. In questo modo si avrà non solo un dolce da portare a cena, bensì una storia da raccontare.
E se proprio non sapete da cosa cominciare, Lucia Lauro consiglia le box degustazione: una dolce e una salata, la scatola DUCIDUCI contiene 3 biscotti agli agrumi di Sicilia, mentre la box PICCIOTTELLI 3 snack salati alle erbe aromatiche. Cotti in Fragranza è per di più un bell’esempio di solidarietà mutualistica, perché dal 2018 si occupa di preparare i pasti per gli ospiti dei dormitori senza fissa dimora. I detenuti, dunque, entrano a far parte di un processo di solidarietà circolare e ricuciono lo strappo creato con la città. Hanno così l’opportunità di scegliere il tipo di vita che desiderano e diventare cittadini migliori. Alla comunità in cui vivono tocca semplicemente, recita il claim nelle scatole dei loro frollini, metterli alla prova ed eventualmente, in seguito, giudicarli.